150 anniversario dell'Unità d'Italia...non fiori ma opere di bene...

domenica 28 marzo 2010

150 anniversario dell'Unità d'Italia... non fiori ma opere di bene...











Tra il 1931 e il 1937 venne realizzato l’imponente rimaneggiamento e rifacimento di via Roma, (situata tra le Piazze Castello e S.Carlo) l’antica Via Nuova realizzata tra il Cinquecento e il Seicento quale asse portante della città Barocca in formazione negli stessi anni.

Il progetto , che seguiva uno stile fascista nazionale, affondava le sue radici nei temi della romanità e classicità, facendosi scempio di tutto lo splendido equilibrio armonico e architettonico del Barocco presente, in cui venivano utilizzati materiali del tutto diversi.

Furono tagliate le colonne originali dove poggiavano gli archi e sostituite con marmo nero.
Nello stesso periodo, le ragioni del regime imposero la costruzione della torre littoria cittadina, ovvero il “grattacielo” , che si contrapponesse all’immagine barocca di piazza del Castello, segno inequivocabile all’interno della città stessa.

La torre suscitava in quel periodo un grande entusiasmo; essa diventava un nuovo simbolo della Torino moderna e fascista, in contrapposizione alla Mole Antonelliana, “specchio del modernismo del basso ottocento” .

Dopo questi brevi cenni storico-architettonici , sono qui a proporre umilmente di investire parte delle risorse per celebrare il 150° dell’unità nazionale nella maniera migliore impiegandole per riportare alle origini Sabaude i portici tra Piazza Castello e Piazza S. Carlo.

Inutile far notare che i finanziamenti destinati per l’evento a livello Nazionale sono quasi di 3 miliardi e mezzo…..

1 commento:

  1. Torino, città barocca per antonomasia, custodisce il più significativo richiamo dell’architettura del movimento curvilineo e l’arioso chiaroscuro di Michelangelo, così come nella scultura e nella pittura.

    Arrivare in Piazza Castello, ieri come oggi, si rimane colpiti dall’ampio respiro del Seicento con l’architettura barocca di grande fascino.
    Al visitatore più attento non può sfuggire una contrapposizione deleteria che si manifesta proprio a pochi passi dal Palazzo Madama, con quell’oscena struttura lì collocata, della Torre Littoria: contrapposizione e simbolo significativo del fascio-littorio degli anni ’30.

    Inoltre si rimane colpiti della manomissione del tempo dell’arcato arioso dei portici che si snodano lungo la più bella via d’Europa: via Roma.

    Infatti le due parti della strada – che iniziano dall’ampia Piazza San Carlo e conservano intatta l’originale costruzione – presentano la sostituzione del colonnato dell’armoniosa struttura, con colonne marmoree di stile impero e dai colori nero e grigio; un autentico sfregio a quella armonia di percorso racchiuso fra il Palazzo Reale e la stazione di Porta Nuova, un autentico gioiello dell’ottocentesco stile liberty, ispirato alla stilizzazione dei fiori.

    Ma lo sfregio del colonnato imperiale, sotto la struttura barocca, è stato mantenuto da tutte le amministrazioni del dopoguerra, come se niente fosse avvenuto, anziché ripristinare la gioiosa struttura.

    Come non bastasse è stato messo in atto, di recente, un intervento interno alla struttura liberty richiamata – a sua volta deturpata – con un “intervento di modernizzazione” inutile e altrettanto rovinoso.

    Questo è frutto del decadentismo della politica di pessimo gusto che imperversa e distrugge anziché preservare e promuovere il bello e la grandiosità di questi gioielli architettonici che a noi (novelli barbari) ci sono stati consegnati.
    Antonio Zappia.

    RispondiElimina